Nei giorni 12, 13 e 14 giugno Valle Virtuosa ha partecipato alla festa organizzata dal Team Dora Onlus “Dora in festa”. Come già era avvenuto in occasione della Sesta Sagra della Carbonada di Sarre il 31 maggio, e lo scorso anno in occasione della prima festa del solstizio (a proposito, domenica 29 si replica, tutti invitati!), abbiamo fornito sostegno per l’organizzazione della raccolta e della separazione dei rifiuti dimostrando ancora una volta che, con pochi volontari, un minimo di organizzazione e un po’ di buona volontà… si possono realizzare nella nostra regione TUTTE le sagre a rifiuti (quasi) zero.
Nelle tre serate, siamo riusciti a differenziare tutti i rifiuti, provenienti dalla cucina, dal bar e dai tavoli sparecchiati, ottenendo anche un umido di alta qualità. Con grande rammarico però non abbiamo potuto conferire tale preziosa risorsa in appositi centri di compostaggio poiché le amministrazioni locali non hanno ancora avviato la raccolta della frazione organica e così ci siamo visti costretti a buttare questo NON-RIFIUTO nei cassonetti dei rifiuti indifferenziati, destinati alla discarica.
Sono bastate due manifestazioni per dimostrare a istituzioni e cittadini come sia possibile organizzare sagre praticamente a rifiuti zero. Abbiamo iniziato dalle sagre perché, come associazione di volontari, ci sembrava giusto e doveroso partire dall’associazionismo per diramare il nostro messaggio. E i risultati ci hanno dato ragione: a Sarre, a fronte di oltre 600 pasti, siamo riusciti a organizzare una grande raccolta differenziata (70% di sostanza organica), facilitata anche dall’utilizzo di posate biodegradabili. Questo ci ha permesso di raccogliere un solo sacchetto di indifferenziato. A Dora in Festa, invece, abbiamo chiuso anche i cestini del quartiere, per cercare di convogliare tutta la raccolta al nostro banchetto. In questo caso, però, l’indifferenziato è aumentato, in quanto le posate in plastica non possono essere conferite insieme agli imballaggi, ma il risultato c’è stato.
Dalla ricerca, realizzata dalla SDA Bocconi School of Management, emerge che la raccolta differenziata di umido (FORSU) e scarto verde rappresenta oggi il primo settore di recupero di rifiuti urbani in Italia, con 4,8 milioni di tonnellate trattate nel 2012, pari al 40% dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, in 252 impianti di compostaggio e 27 impianti di digestione anaerobica. Ad oggi la raccolta dell’umido interessa circa 4.200 comuni italiani, con circa 34 milioni di abitanti coinvolti. Se la raccolta della frazione umida venisse estesa in tutti i comuni italiani, la quantità di materiale raccolto potrebbe quasi raddoppiare, passando a 8,6 milioni di tonnellate con vantaggi ambientali e benefici economici ed occupazionali che la filiera dell’organico determina (gli occupati del settore arriverebbero a 3600 addetti).
Ci troviamo nuovamente a ribadire la necessità che anche nella nostra regione si avvii il prima possibile la raccolta dell’umido con la creazione di appositi centri di compostaggio. Il raggiungimento OBBLIGATORIO del 65% di raccolta differenziata, più volte richiesto dalle direttive dell’UE e che avrebbe dovuto essere raggiunto entro dicembre 2012, lo si potrà ottenere solo con l’inserimento della separazione della frazione organica. L’introduzione della tariffa puntuale (pago in base a quanto inquino), lo dicono in termini chiarissimi tutti gli studi e le numerose esperienze già avviate in Italia e all’estero, sarà possibile solo nel momento in cui verrà avviata la raccolta differenziata spinta attraverso la raccolta “porta a porta”. Instancabili, continuiamo a dire che RIFIUTI ZERO si può e si deve fare, lo dicono 220 Comuni italiani che hanno adottato la strategia con successo (oggi 330 Comuni sono sulla buona strada e quasi arrivati all’obiettivo), lo dicono città statunitensi come San Francisco e San Diego, nazioni come la Nuova Zelanda….la Valle d’Aosta (128 mila abitanti) a quando?
Jeanne Cheillon & Simona Campo