NON CI STIAMO!

Quasi tre anni fa i cittadini valdostani scrivevano una pagina importante della storia della nostra regione e non solo. “IL” referendum sul piro è stato portato ad esempio in molte comunità per ribadire un concetto importantissimo: non si specula sulla pelle della gente.

In questi tre anni, con toni ancora aspri e con la fatica che il cambiamento di mentalità comporta, PER TUTTI, stiamo scrivendo, con il contributo collettivo, cittadini, esperti di fama mondiale e istituzioni, un’altra pagina importante, una Valle d’Aosta all’avanguardia che punta a Rifiuti Zero e che potrebbe diventare un esempio per le altre comunità.

In tutti questi anni, prima e dopo il referendum, la strada è stata costellata da sentenze giudiziarie che, giova ricordarlo, non ci sarebbero mai state se il Consiglio Regionale di ottobre 2011 avesse dato corso alla richiesta di moratoria scaturita dalla petizione firmata da 11.000 cittadini.

Siamo punto e a capo? NO

Non è mai troppo tardi!

L’Europa va avanti, ha già deciso che per il 2020 non si dovrà più bruciare tutto ciò che è compostabile e riciclabile.

L‘ Europarlamento chiede, da tempo, ormai, di non dare, non finanziare, non destinare fondi all’incenerimento, il quale, tra l’altro, in assenza di contributi, comporta notevoli rischi finanziari per i proponenti e quindi, a cascata, per i cittadini. Il caso di Parma è emblematico.

La linea guida è evidente, l’incenerimento sarà progressivamente residuale fino a sparire.

Solo l’Italia e quindi noi Valdostani andiamo in controtendenza?

Ora il compito spetta alla politica, quella vera, quella che è servizio alla Comunità che si ha l’Onore e l’Onere di Rappresentare e Amministrare.

Presidente Rollandin, noi siamo pronti, lo siamo sempre stati perché abbiamo creduto fin dall’inizio che non si potesse scherzare con la salute e con le tasche dei cittadini, siamo pronti a sostenere in ogni modo le scelte fatte dalla Regione dopo il 18 novembre 2012, lei lo è?

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